mercoledì 17 ottobre 2012

Editoriale - Pirlo affresca, l'Italia gioisce. Col dubbio-Cassano

 

Un paio di minuti in meno, per la precisione quelli consecutivi seppure separati da un quarto d'ora d'intervallo, e si sarebbe trattato di una passeggiata: nessun gol di Kvist, e Italia in undici uomini per l'intero incontro, anziché per appena metà di esso. Del 3-1 finale, però, non ci si può lamentare affatto.

L'uomo del giorno, più del Balotelli che - tacco prima, punta poi - illumina la scena, o del Montolivo a segno con un tiro esemplare per preparazione e successiva esecuzione, si chiama - a mio avviso - Andrea. Pirlo, che contro la Danimarca è stato michelangiolesco: San Siro è la sua personalissima Cappella Sistina, cui stasera ha regalato un altro paio di pennellate (De Rossi e Balotelli ringraziano) dopo le mille e più stese con indosso la maglia del Milan, più che con quella dell'Inter che per prima la sfoggiò sul più celebre prato meneghino.

Considerazioni su Osvaldo: sei partite ed altrettanti gol in questa stagione, tre in azzurro e tre in giallorosso. Ma anche due cartellini rossi, roba che neppure il peggior Montero. Oggi s'è fatto buttar fuori per un'inutile manata, appena rientrato in campo dagli spogliatoi: follia! Se Zeman l'ha portato con sé in panchina contro l'Atalanta, un motivo dovrà pur esserci.

Tatticamente, bene, ma non benone: troppa Danimarca in avvio. Nulla di esclatante, ma fino al gol di Montolivo ci han dato fastidio. Poi, complice il raddoppio, gli abbiamo lasciato il pallino del gioco: rete di Kvist a parte, i danesi sono andati in clamorosa difficoltà quand'è stato il loro turno di far gioco. Prevedibile. Così come le reazioni piccate di qualcuno alle parole di Cassano, ma è un classico, e non voglio certo parlare di questo. Di Cassano, mi perplime l'astinenza dall'azzurro: non certo una novità, anche in periodi di gran forma per lui, ma di certo un inedito prandelliano, con nel barese ha creduto sempre, andando spesso controcorrente. Eppure oggi, dopo quattro gol e due assist in un avvio di campionato mai così positivo, Totò l'Italia è costretto a gardarla in televisione.
   
Antonio Giusto 
 
Fonte: Calcissimo 

venerdì 12 ottobre 2012

Dal Portogallo: Jesé Rodríguez nel mirino dell'Inter

 

Milito, Palacio, Cassano, Coutinho e Livaja, eppure l'Inter - dicono i portoghesi di «A Bola» - pare intenzionata a rimpinguare il parco attaccanti a gennaio. Jesé Rodríguez, accostato anche al Benfica, è il nome caldo: non lo conoscente? Comprensibile: nemmeno vent'anni (li compirà il 26 febbraio) ed un quarto d'ora appena nel Real Madrid di Mourinho. In compenso, siamo già a sei gol in otto partite in Segunda División: con il Castilla l'anno passato ne segnò 10, in 39 apparizioni però.

C'è chi lo paragona a Cristiano Ronaldo per movenze e ruolo: sicuri che Mourinho se lo lasci soffiare dal suo ex presidente?

Antonio Giusto

Fonte: Calcissimo

Davids torna in pista: allenatore-giocatore del Barnet

 

Edgar Davids, «il pitbull», non smette di ringhiare. Ad un paso dagli «anta» - il 13 marzo 2013 è dietro l'angolo - il mediano olandese torna in pista, in League Two, con il Barnet: affiancherà Mark Robson in panchina, pur continuando a dare il proprio, prezioso contributo in mezzo al campo.

Per Davids, leggenda juventina svezzata dall'Ajax, si tratta della prima esperienza da allenatore.
Antonio Giusto 
Fonte: Calcissimo